Sicurezza sul lavoro, qual è il ruolo della comunicazione?

La sicurezza è sempre un tema centrale per il settore del sollevamento aereo. La natura stessa del lavoro in quota, infatti, impone un’attenzione rigorosa alle misure di prevenzione da adottare per tutelare la salute degli operatori.

Eppure ogni anno in Italia continuiamo ad assistere a un elevato numero di incidenti, a volte anche con conseguenze fatali, sintomo che la cultura della sicurezza non è ancora diffusa come dovrebbe.

È quindi responsabilità di tutti i professionisti del settore di fare il possibile nella propria attività quotidiana per diffondere questi valori tra colleghi, clienti e istituzioni. Ma come fare? E soprattutto: che ruolo ha in questo la comunicazione?

Sono state questi i temi e le domande al centro della prima tavola rotonda portata avanti durante l’ultima edizione di IPAF Anch’io, il convegno italiano di IPAF che anche quest’anno, nella cornice del The Sidney Hotel di Bologna, ha riunito una folta schiera di produttori e noleggiatori per riflettere insieme sui temi più importanti e attuali per il settore.

Sicurezza sul lavoro, cosa serve per fare una comunicazione efficace

Tutti i partecipanti alla tavola rotonda hanno concordato sul fatto che la comunicazione possa e debba svolgere un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura della sicurezza. Affinché questo sia possibile, però, un’azienda deve prima di tutto saper fare propri i valori che la contraddistinguono e trasmetterli all’esterno in modo autentico.

“La persona è al centro della sicurezza, e quindi la persona deve anche essere al centro delle scelte etiche dell’azienda”, ha spiegato Alessandra Mainini, Responsabile Marketing di CTE.

“E per far sì che un’etica aziendale effettivamente esista, questi valori non bisogna comunicarli solo all’esterno, ma anche e soprattutto all’interno, a tutti i dipendenti, che li devono fare propri e devono tradurli in comportamenti concreti. Una volta che un’azienda ha cominciato davvero a incarnare questo codice valoriale, allora sì che può comunicarlo anche all’esterno”.

Anche Paola Palazzani, Presidente di Palazzani Industrie, ha ribadito questi concetti, sottolineando come parlare di sicurezza sia anche una responsabilità sociale, che però per essere portata avanti richiede una forte credibilità. Se mancano questi presupposti si scade nella banalità e si finisce a fare l’equivalente del greenwashing.

Che si tratti di produttori o noleggiatori, per comunicare la sicurezza in modo efficace non si può parlare solo di prodotti: bisogna impegnarsi per far passare anche dei valori più profondi. Ed è solo attraverso la passione con cui ci si occupa di sicurezza che si può realmente far arrivare un messaggio.

La tavola rotonda di IPAF Anch’io sul tema della comunicazione. Ai lati i due moderatori, Giacomo Galli ed Emanuela Pirola, mentre sul palco da sinistra: Alessandra Mainini (CTE), Paola Palazzani (Palazzani), Sara Trabucchi (Novital) e Alessandro Flisi (Socage)

Il ruolo cruciale dei corsi di formazione

Questo risulta ancor più evidente nei corsi di formazione, un momento privilegiato per avere un contatto diretto con gli operatori che poi effettivamente lavoreranno con le piattaforme aeree.

A questo proposito Sara Trabucchi, formatrice di Novital, ha sottolineato come sia impossibile formare realmente un operatore se prima non si riesce a far passare, anche attraverso la propria passione e il proprio impegno, il valore etico della sicurezza.

La formazione non si può ridurre a un insieme di istruzioni da seguire pedissequamente, ma si deve fondare sul riconoscimento condiviso di un sistema valoriale più ampio.

Da questo punto di vista, sarebbe necessaria un’educazione al tema della sicurezza sul lavoro che parta già dalle scuole. La sua mancanza oggi si fa sentire a tutti i livelli, fino alle istituzioni.

Quante volte vi è capitato di sentire strafalcioni o vedere comportamenti scorretti da parte di figure istituzionali recatesi in un cantiere dove aveva appena avuto luogo un incidente?

Insomma, come hanno concordato i partecipanti alla tavola rotonda e i tanti spettatori che ci hanno tenuto a intervenire per dire la propria, il lavoro da fare in Italia è ancora tanto.

Ed è proprio per questo che eventi come IPAF Anch’io rappresentano senza dubbio un’opportunità importantissima per consentire ai professionisti della filiera di sedersi allo stesso tavolo e mettere le basi per un intervento comune che contribuisca a diffondere sempre di più la sicurezza.