Tutti i numeri del noleggio di piattaforme aeree in Italia

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mercato del noleggio di piattaforme aeree in italia

Per aiutare le aziende a prendere decisioni strategiche informate e basate su dati concreti, IPAF ha pubblicato la nuova edizione del suo Rental Market Report, il rapporto annuale dedicato ai principali dati e trend del noleggio di piattaforme aeree nel mondo e nei singoli mercati nazionali.

Realizzato in collaborazione con Ducker Carlisle, il Report di IPAF rappresenta una guida fondamentale per comprendere l’evoluzione del mercato.

In questo articolo approfondiremo i principali dati relativi al mercato italiano. Prima di buttarci nella trattazione, quindi, vi ricordiamo che è possibile trovare il documento completo a questa pagina. I membri IPAF possono richiedere una copia gratuita, mentre l’acquisto è aperto a tutti gli interessati.

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I principali dati di mercato relativi allo scenario italiano

Noleggio di piattaforme aeree in Italia, un mercato in costante espansione

In linea con le previsioni pubblicate lo scorso anno, tutti gli indicatori del mercato del noleggio di piattaforme aeree in Italia sono cresciuti. Unica eccezione è il tasso di utilizzo, rimasto stabile su livelli già elevati.

In particolare, l’analisi condotta da Ducker Carlisle ha stimato un fatturato totale di  333 milioni di euro, in crescita rispetto ai 311 milioni del 2022 e ai 290 milioni del 2021.

Le dimensioni totali della flotta nazionale sono salite a quota 33.877 unità, in crescita del 6,3 per cento rispetto al 2022. Il tasso di utilizzo media ammonta invece al 66 per cento.

Le dimensioni della flotta dovrebbero crescere ulteriormente nel 2024, seppur in misura più moderata a causa dell’esaurimento degli incentivi governativi post-pandemia, oltre che per l’aumento dei tassi di interesse.

Secondo gli analisti, l’aumento del fatturato prodotto dal noleggio di PLE è stato trainato dall’espansione della flotta e dall’aumento delle tariffe di noleggio. Il trend di crescita dovrebbe proseguire almeno per i prossimi due anni, sebbene a un ritmo più lento.

Qualche dato sulla composizione della flotta

Gli investimenti fatti dai noleggiatori per ampliare le proprie flotte hanno coinvolto sostanzialmente tutte le tipologie di PLE, seppur a livelli variabili. Da questo punto di vista, le piattaforme aeree con il tasso di crescita più alto sono state le autocarrate, particolarmente richieste per il loro uso nei lavori di ristrutturazione delle infrastrutture pubbliche promossi dal governo.

In grande crescita anche le piattaforme a pantografo, ad oggi la tipologia di PLE più diffusa nelle flotte dei noleggiatori rappresentando il 46 per cento del totale delle piattaforme presenti nel canale del noleggio. Seguono le piattaforme semoventi con il 36 per cento e le autocarrate con il 13.

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L’evoluzione della composizione della flotta di PLE a noleggio in Italia nel corso degli anni

Come la maggior parte degli altri paesi europei presi in considerazione nel rapporto di Ducker Carlisle, una quota sempre maggiore della flotta di piattaforme aeree a noleggio in Italia è dotata di fonti di alimentazione elettriche.

Gli alti costi d’investimento necessari (specialmente per le attrezzature con un’altezza di lavoro superiore ai 20 metri), spesso mal digeriti dai clienti finali che dovrebbero pagare un canone più alto rispetto alle PLE tradizionali, rappresentano però un ostacolo importante per un’ulteriore diffusione di queste motorizzazioni.

In generale, alla fine del 2023 il 35 per cento delle piattaforme semoventi e l’88 per cento delle piattaforme a pantografo presenti nelle flotte dei noleggiatori italiani erano a motorizzazione elettrica.

Rimane stabile intorno all’8 per cento (un punto percentuale in meno rispetto al 2022) la quota di piattaforme aeree oggetto di subnoleggio, a dimostrazione del fatto che le società di noleggio stanno ancora affrontando una domanda in eccesso o problemi nei tempi di consegna.

Noleggio di piattaforme aeree in Italia, i principali indicatori economici

Qualcosa comincia a muoversi timidamente anche sul fronte dell’aumento dei canoni, visto che le entrate medie annue per unità nel 2023 si sono attestate su una cifra vicina ai 10.000 euro, in aumento del due per cento rispetto al 2022.

Gli analisti prevedono un ulteriore (leggero) aumento anche nel 2024, grazie alla presenza di una domanda costante in tutti i settori di utilizzo finale.

Di conseguenza, anche le tempistiche medie per il rientro dell’investimento sono diminuite rispetto ai dati del 2022, raggiungendo quota quattro anni. Una media che si abbassa leggermente se consideriamo solamente le PLE elettriche, che possono godere di canoni più alti e di un aumento della domanda da parte degli utenti finali.

Continua a crescere però il ciclo di vita medio dei mezzi all’interno delle flotte dei noleggiatori, una nota tradizionalmente dolente per il nostro mercato. Ad oggi, infatti, le piattaforme aeree rimangono in flotta noleggio per una media di otto anni e cinque mesi, quasi un anno e mezzo in più rispetto alla media del 2022.

Il settore delle costruzioni rimane la destinazione principale delle piattaforme aeree a noleggio in Italia, con una percentuale pari al 56 per cento del totale. Seguono il facility management, il treecare e la logistica.

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